Il naufragio è l'affondamento completo di una imbarcazione o di una nave. Nell'ambito di questa enciclopedia si considerano solo i naufragi causati da eventi metereologici.

Il naufragio del Titanic di Willy Stöwer.
Cause di naufragio
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Le cause di un naufragio possono essere diverse:
Avaria
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Un cedimento o perdita nello scafo può provocare l'allagamento e quindi il venire a mancare della spinta idrostatica. Il problema è particolarmente rilevante nelle imbarcazioni in legno. Un guasto ai motori o al timone può rendere la nave ingovernabile e quindi indirettamente condurre al naufragio per esempio in seguito a collisione con gli scogli.
Instabilità
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Se la dislocazione delle masse è tale per cui il centro di massa si porta al di sopra del metacentro, e l'imbarcazione può facilmente inclinarsi lateralmente. Se le aperture non a tenuta d'acqua vengono a trovarsi sotto la linea di galleggiamento, può verificarsi un allagamento.
Il rischio era (ed è tuttora) particolarmente presente in quelle imbarcazioni nelle quali lo stivaggio si opera senza l'uso dei container. In tal caso se i materiali depositati nella stiva non sono stati ben rizzati possono spostarsi anche violentemente, in seguito al moto ondoso, e causare l'inclinazione della nave.
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Molti incidenti sono occorsi in seguito ad errori dell'equipaggio, che hanno causato o non evitato la collisione con rocce, iceberg (famoso è il caso del RMS Titanic) o altre navi. In epoca moderna la presenza di mezzi di navigazione tecnologici come GPS, radiofari, Radar e sonar, uniti al notevole dettaglio sulla stima della posizione degli ostacoli, ha notevolmente aumentato la precisione della navigazione. In passato la navigazione basata sulla triangolazione e sulla bussola magnetica era più esposta al rischio di collisioni. Tuttavia, la navigazione in acque basse è considerata pericolosa anche al giorno d'oggi.
Eventi meteorologici
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Naufragio (1759) di Soseph Vernet
Olio su tela, 96 x 134,5 cm, Groeninge Museum, Bruges.
Cattive condizioni meteorologiche (ciclone tropicale) pericolose per la navigazione possono essere il vento forte, la ridotta visibilità dovuta a nebbia o il freddo intenso. Il vento agisce sollevando le onde, le quali rendono ancora più pericolosa la navigazione in acqua basse e stressano le strutture dello scafo. Per ridurre l'impatto delle onde sulle fiancate la nave deve procedere trasversalmente alle creste delle onde. La spinta del vento sottopone a sforzi anche le strutture superiori delle navi, in particolare le alberature e le vele. Il vento può facilmente portare l'imbarcazione fuori rotta e provocare l'impatto con scogli e altre navi.
Il freddo intenso rende le strutture metalliche più fragili e meno resistenti. La formazione di blocchi di ghiaccio può ridurre la stabilità della nave.
Eventi bellici e pirateria
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In guerra le navi possono essere affondate da cannonate, siluri, mine o bombe collocate da sommozzatori.
I naufragi più famosi
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- Baleniera Essex - 1820
- Tayleur - 21 gennaio 1854, 380 morti
- SS Central America - 11 settembre 1857, circa 425 morti
- Lady Elgin - 7 settembre 1860, circa 400 morti
- Sultana (battello a vapore) (esplosione sul fiume Mississippi) - 27 aprile 1865, circa 1700 morti
- RMS Atlantic - 1 aprile 1873, 546 morti
- RMS Titanic - 15 aprile 1912, 1503-1523 morti
- Empress of Ireland - 30 maggio 1914, 1012 morti
- RMS Lusitania - 7 maggio 1915, 1195-1198 morti
- Eastland - 24 luglio 1915, 845 morti
- HMHS Britannic - Novembre 1916, 30 morti
- Iolaire - 1º gennaio 1919, almeno 205 morti
- Principessa Mafalda - 25 ottobre 1927, 314 morti
- HMT Lancastria - 17 giugno 1940, 2000-5000 morti
- SS Caribou - affondato da un U-Boat tedesco nell'ottobre 1942, 135 morti
- Tango Maru - 29 giugno 1944, 3000 morti
- Ryusei Maru - 29 giugno 1944, 4998 morti
- Toyama Maru - 29 giugno 1944, circa 5600 morti
- Koshu Maru - 3 agosto 1944, circa 1540 morti
- Junyo Maru - 18 settembre 1944, circa 5620 morti
- Wilhelm Gustloff (nave) - 30 gennaio 1945, 7700-9343 morti (è considerato il più grave disastro di ogni epoca)
- Steuben - 9 febbraio 1945, 4000-4500 morti
- Goya - 16 aprile 1945, oltre 7000 morti
- Cap Arcona - 3 maggio 1945 7000-8000 morti compresi quelli sul Thielbek e Athen
- Thielbek - 3 maggio 1945, circa 2750 morti
- Princess Victoria 31 gennaio 1953, 132 morti
- Novorossiysk - 29 ottobre 1955, 608 morti
- Andrea Doria - 26 luglio 1956, 45 morti
- Marina D'Aequa (mercantile) - 29 dicembre 1981, 30 morti
- Admiral Nachimov 31 agosto 1986, 423 morti
- Herald of Free Enterprise - 6 marzo 1987, 134 morti
- Estonia - 28 settembre 1994, 852 morti
- F174 - 25 dicembre 1996, 289 morti
- Kater I Rades - 28 marzo - 1997, almeno 85 morti
- Kursk - sottomarino nucleare russo, 12 agosto 2000, 118 morti
Bibliografia
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Dal Titanic all'Andrea Doria. storie di naufragi del xx secolo, Costa Giancarlo, Ed. Gribaudo